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ib_arts / isabella bordoni
ARCHIVIO DEL PRESENTE

Dal 2007 nomino «Archivio del presente» una riflessione avviata dalla metà degli anni '90 che attraverso archivi storici, sociali e d'impresa del novecento, archivi della contemporaneità, esperienze condotte, osservate, partecipate e condivise nel presente, assume i concetti di eredità e testimonianza, di memoria e visione/osservazione. Da allora ARCHIVIO DEL PRESENTE emerge come una diversa configurazione narrativa e di testimonianza, data della auto-rappresentazione da parte di soggetti, gruppi, luoghi, del proprio essere singolarità e relazione, esistenza ed esperienza. Nella consegna dell'esperienza alla narrazione, l'incontro con la fotografia è spinta verso un'eversione dalla retorica, per l'emersione del 

protagonismo culturale di soggetti, gruppi, comunità temporanee, luoghi e spazi; una contro-narrazione non solo rispetto al racconto dominante ma anche del rapporto tra l'agire del discorso e l'agire fotografico-documentale. La fotografia e la sua assenza, l'ascolto come ambito di relazione, possono, date determinate attitudini e scelte, mettere nella dimensione pubblica la tensione teorica e quella empirica. Questo spazio si compone di parti tra loro diverse per metodo e resa.

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Una prima parte di questo s ito, articola nel tempo le intenzioni del documento.  Questa parte accoglie e mostra una selezione di progetti dove le immagini fotografiche testimoniano il rapporto tra creazione e visione, ponendo la riflessività fotografica a volte nell'innesco e a volte nell'esito di questa ricerca. Lo sguardo fotografico è introdotto negli spazi, nelle azioni e nelle relazioni precedentemente curate 

dall'Autrice e vi entra come agente e reagente, elemento linguistico più-che-testimoniale. ARCHIVIO DEL PRESENTE accoglie prioritariamente questo approccio, con progetti che anche con propri titoli e fisionomie, rientrano nella sua cornice pluriformato, esperenziale e teorica. I procedimenti e gli esiti che incrociano queste poetiche e pratiche artistiche con il lavoro fotografico, vedono coinvolto con continuità negli anni 2013-2018 Marco Caselli Nirmal, fotografo di teatro, danza, musica e architettura. La performatività del suo sguardo proprio perché fotografo di scena vivente, è stata indotta a cogliere gli svolgimenti drammaturgici impliciti, ovvero quelle DRAMMATURGIE URBANE che innervano città e comunità e innervano il lavoro della sottoscritta.  Questo sito accoglie una selezione di lavori di quegl'anni con progetti realizzati a Milano, Castenaso, Vignola, Chiaravalle, Modena. 

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Diversa la relazione tra progetto e fotografia nei lavori proposti qui, dal 2020. Tra questi, sono di Davide Piferi De Simoni le immagini fotografiche realizzate per STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO osservabile nella sua interezza al link specifico, incluso in questo sito. In STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO la fotografia ha un ruolo completamente diverso rispetto alle esperienze indicate sopra; qui essa documenta la città come soggetto e la sospensione come suo atteggiamento drammaturgico. La città è Modena, il tempo è quello del lockdown 2020, quando nel mese di novembre una porzione urbana normalmente di grande traffico veicolare, ha visto comparire dei manifesti di grande formato con i disegni realizzati da

Gianluca Costantini, a cui era stato chiesto di disegnare l'incontro tra le figure e il pensiero di Alexander Langer e Alessandro Leogrande. Si collocano nella scia della collaborazione con Gianluca Costantini disegnatore e attivista dei diritti umani, ma di tutt'altra temperatura fotografica e assai minore, le immagini fotografiche "amatoriali" della sottoscritta, che segnalano alcuni allestimenti realizzati nel 2020, 2021 in alcuni luoghi della formazione pubblica del riminese (scuola, biblioteche di zona).

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Rientrano in ARCHIVIO DEL PRESENTE anche progetti ai quali si sottrae l'esposizione visiva per abitare l'oralità, voci, fonti orali, fonti ambientali acustiche o field recording. 

Tra questi: THEORIA DEGLI AFFETTI, TERRENO SINTI, DIEBACK/FIORITURE già dotati di vita propria (ON SITE e ON AIR con Rai RadioTre ) troveranno spazio documentale qui in una sezione ASCOLTI. Alcuni di questi lavori possono essere rintracciati sul sito di Rai Radio3 dove sono andati in onda in anni diversi, come progetti radiofonici.

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La sezione ARCHEOLOGIA DEL COMMENTO infine (che trae il titolo da una composizione radiofonica degli anni novanta, commissionatami da Rai Tre Audiobox) attualmente in costruzione, raccoglierà alcuni materiali sonori della sottoscritta ma oggetto di altra o altre "patrimonializzazioni". Compariranno come terre sparse, veri e propri reperti oggi perlopiù inattingibili alla sua stessa autrice, poiché lo scavo dentro la narrativa pubblica di uno spaccato dell'arte scenica e orale e sonora degli anni '80-'90-'00 in Italia, è ancora imprigionata tra le briglie delle narrative egemoni e patriarcali.

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Altri riferimenti biografici

http://www.lespressesdureel.com/EN/ouvrage.php?id=5302&menu=

https://fr.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni 

https://en.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni

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Isabella Bordoni, Rimini 1962, è autrice, artista, curatrice indipendente. Dopo studi umanistici e filosofici e anni d’insegnamento nella scuola pubblica con adolescenti sordomuti, si dedica alla ricerca nell’ambito delle arti e della vocalità contemporanea. Attiva dalla metà degli anni '80 come autrice e interprete all'interno della scena nord-europea delle arti performative, mixed-media, sound-art, e in quella italiana del teatro di ricerca, della poesia e delle arti contemporanee. Attraversa - prima con nome Giardini Pensili e in seguito a nome proprio - i territori della parola, del suono, dell'immagine in movimento, delle arti pubbliche e della scena - dal vivo, elettronica, radiofonica - d’autrice/d'autore.

 

Da vita dalla metà degli anni '80 a piattaforme collaborative, locali e transnazionali, nella relazione tra arti, luoghi, archivi e comportamenti della contemporaneità, forme dell’abitare, con attenzione agli human and environmental studies con una riflessione intorno alle pratiche che chiama, da allora, di 

«cittadinanza poetica», «drammaturgie urbane», «pratiche di insiemitudine».

 

Dai primi anni 2000 è impegnata anche in progetti di curatela e direzione artistica, docenza e formazione in Accademie di Belle Arti (2004-2008 LABA/Rimini, 2007-2014 NABA/Milano), in Università e in percorsi non convenzionali, dove mette in campo una didattica attiva, trasversale alle discipline e ai linguaggi artistici. Da allora, con i termini «cittadinanza poetica», «drammaturgie urbane» e «poetry.scapes» designa progetti transdisciplinari e fuori-formato tra poesia e luogo, lingua, oralità, tecnologia, paesaggio, che spesso si articolano in publishing art, arte pubblica e relazionale, anticipando quell’attivismo culturale oggi riconosciuto - e non sempre proficuamente "etichettato" - come rigenerazione urbana a base culturale. Da decenni, Isabella allarga le maglie dell’azione artistica (e delle sue etichette) e lega i campi dell’arte a quelli del welfare di comunità. Indaga i rapporti tra corpi, spazi, forme dell'abitare; tra accadimento e documento; apre la propria ricerca all'emersione e alla riflessione poetica e politica, su quali tempi e quali spazi di reciprocità intercorrono tra azione, documentazione, esperienza, creazione e riflessività, e su cosa il documento genera e situa nel mondo.

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Attraverso l'ascolto, genera atti e spazi di relazione - tra individui, spaccati sociali e ambientali normalmente separati - per osservare criticamente stigma e norma (si vedano progetti realizzati con Coordinamento abitanti Primo Quartiere Operaio Società l’Umanitaria, Solari 40 Milano, Coordinamento migranti Bologna, Edificio Inferno DUE di Calderara di Reno, altro). Con il progetto di lungo termine (open-end) Theoria degli affetti, abita temporaneamente comunità chiuse (RSA Casa protetta Vignola, Nucleo Demenza e Alzheimer Ferrara, Casa per malati terminali Vignola) con “osservatori poetici” attraverso i quali compone il legame tra corpo e mente, salute e malattia, curatela e cura, alterando le regole dell'isolamento con il gesto di porre sé, corpo tra corpi, nel perimetro di quel confinamento e nel dispositivo dell'evasione. Alcune di queste esperienze d’ascolto si sono tradotte in progetti radiofonici con Radio RAI 3 (Theoria degli affetti, Terreno Sinti) e in azioni di ampia estensione urbana e transcittadina (poetry.scapes in Alma Mater a Edificio Inferno2+Manifattura delle Arti, Bologna; Abitare le conseguenze, Vignola; Dieback/Fioriture, Ferrara).

 

Numerose le collaborazioni con centri di sperimentazione e ricerca. Tra le collaborazioni dell’ultimo decennio: (2011-2015) Dynamoscopio (Mi), dove costruisce la relazione tra gli approcci e gli esiti dell’antropologia e dell’urbanistica, e quelli dell’arte; Terzo Paesaggio, realtà attiva a Chiaravalle e Corvetto (Milano), dove lega le pratiche dell'arte alla cura dei luoghi, delle relazioni tra prossimità e distanza, del paesaggio; Viaindustriae con cui sviluppa progetti di editoria d’autore; Amigdala/Ovestlab 

(Modena) collettivo di ricerca sulle arti performative. È curatrice di Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni per la quale ha ideato e dirige dal 2016 Premio internazionale IMAGONIRMIA «spostamento variabile» art residency & publishing. 

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Tra i progetti recenti e in corso: 2019 • VERBA/XÉNITEIA usare il linguaggio per rinnovare le parole, con Terzo Paesaggio e la mediazione giuridica di “Labsus, laboratorio per la sussidiarietà”, documento orale e scritto che ha condotto alla stesura  di un Patto di collaborazione tra gruppi di abitanti e Comune di Milano. 2019/20 • MOP-MODENA OVEST PAVILLION, con Amigdala, sviluppo curatoriale e direzione artistica del progetto territoriale di rigenerazione urbana a base culturale, all’interno di un edificio semidismesso e con i suoi abitanti informali. 2020 • AZIONI SUL CALENDARIO con e per 

Quotidianacom e Comune di Poggio Torriana (Rn) dove decostruisce l'automatismo della ricorrenza e istituisce piccoli rituali celebrativi intorno a temi stringenti della contemporaneità, dell'arte, dell'ecologia critica, delle economie alternative. 2020 • LESSICO DI COMUNITÀ: Lessico di Chiaravalle e Lessico del Villaggio sono stati, attraverso la lingua e l'urgenza di ricomprenderla e rifondarla, la ripresa della prossimità in tempo di distanza. 2020 • STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO, dedicato all’emersione del pensiero di Alexander Langer e Alessandro Leogrande nell’orizzonte contemporaneo dell’«ecosofia critica». 2021 • INDEX / HELICOTREMA quinta pubblicazione del ciclo «Quaderni di Imagonirmia».  

2021 • TO ECHO/FARE ECO (AFOr Archivio delle Fonti Orali di Modena, Festival Periferico, Imagonormia) un triennio di residenze artistiche situate nell'ascolto delle fonti orali di AFOr. 

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  • 2013.14 | ARCHIVIO DEL PRESENTE
    • Solari | nell'insidia della soglia 2013
    • Giambellino | Jambellico 8.03.2014
    • Solari | trasloco e biblioteca | 2014
    • Solari | libri di mano in mano | 2014
    • Solari | gli abitanti e il film | 2014
  • 2013.15 | ARCHIVIO DEL PRESENTE
    • Lorenteggio | Mercato Casetta | 2013
    • Immaginariesplorazioni | 2014
    • Giambellino | Jambellico | 2014
    • Lorenteggio | Mondo in pentola
    • Lorenteggio | il rovescio della tavola
  • 2014 | CASE ABITATE
    • Solari L'Umanitaria | primavera
    • Giambellino Villaggio dei Fiori
    • Solari L'Umanitaria | cena
  • 2014 | in esergo all'abitare
    • Infanzia e storia nel quartiere operaio
  • 2015 | a due voci
    • l'opera e il commento
  • 2015 | FORTUNA | OFF
  • 2014.17 | THEORIA DEGLI AFFETTI
    • 2014 | un paese + in.attuale
    • abitare le conseguenze | documentazione
    • abitare le conseguenze | intro
  • 2016.18 | IMAGONIRMIA CHIARAVALLE
    • CHIARAVALLE | photodossier Bando|Premio
  • 2016 | NODI. FIGURE DEL LEGAME
    • NODI. FIGURE DEL LEGAME
  • ISABELLA BORDONI & COLLABORAZIONI
    • biografie
  • 2018 | F.O.N.D.E. R.I.A. qui il progetto
    • qui una intervista
  • 2019 | VERBA/XÉNITEIA
  • 2019.20 | MOP/MODENA OVEST PAVILLION
  • 2020 | STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO
  • 2021 | CON PAROLE DI POESIA • DIRITTI
  • ASCOLTI - archeologia del commento