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ARCHIVIO DEL PRESENTE
ARCHIVIO DEL PRESENTE nomina un corpus di riflessioni e pratiche avviate dalla metà degli anni '90, che attraverso l'assunzione di archivi storici, sociali e d'impresa del Novecento, archivi informali e in seguito esperienze condotte - osservate, partecipate, documentate - nel presente, assumono i concetti di eredità e testimonianza, di memoria, visione/osservazione. Da allora, ARCHIVIO DEL PRESENTE è una definizione che ha raggiunto una intenzione linguistica propria nel 2005, quando si è andata chiarendo l'urgenza di una grammatica nella scrittura e nella lettura dell'esistente, come ricombinazione di elementi dati e altri latenti. In questo senso ARCHIVIO DEL PRESENTE emerge come una diversa configurazione narrativa e di testimonianza, data della auto-rappresentazione da parte di soggetti, gruppi, luoghi, del proprio essere singolarità e relazione, esistenza ed esperienza. Nella consegna dell'esperienza alla narrazione, l'incontro con la fotografia è spinta verso un'evasione dalla retorica, per l'emersione del protagonismo di soggetti, gruppi, comunità temporanee, luoghi e spazi: una contro-narrazione non solo rispetto al racconto dominante ma anche del rapporto tra l'agire del discorso e l'agire fotografico-documentale.
La fotografia e l'ascolto come ambiti di relazione, possono, date determinate attitudini e scelte, mettere nella dimensione pubblica la tensione teorica e quella empirica. Questo spazio si compone di parti tra loro diverse per metodo e resa.
Una prima parte di questo s. ito, articola nel tempo le intenzioni della costruzione/decostruzione del documentoQuesta parte accoglie e mostra una selezione di progetti dove le immagini fotografiche testimoniano il rapporto tra creazione e visione, ponendo la riflessività fotografica a volte nell'innesco e a volte nell'esito di questa ricerca. Lo sguardo fotografico è introdotto negli spazi, nelle azioni e nelle relazioni precedentemente curate dall'Autrice e vi entra come agente e reagente, elemento linguistico più-che-testimoniale. ARCHIVIO DEL PRESENTE accoglie prioritariamente questo approccio, con progetti che anche con propri titoli e fisionomie, rientrano nella sua cornice pluriformato, esperenziale e teorica.
I procedimenti e gli esiti che incrociano queste poetiche e pratiche artistiche con il lavoro fotografico, vedono coinvolto con continuità negli anni 2013-2018, Marco Caselli Nirmal, fotografo di teatro, danza, musica e architettura. La performatività del suo sguardo proprio perché fotografo di scena, è stata indotta a cogliere gli svolgimenti drammaturgici impliciti, ovvero le DRAMMATURGIE che innervano città e comunità e innervano il lavoro della sottoscritta. Questo sito accoglie una selezione di lavori di quegl'anni con progetti realizzati a Milano, Castenaso, Vignola, Chiaravalle, Modena.
Diversa la relazione tra progetto e fotografia nei lavori proposti qui, dal 2020. Tra questi, sono di Davide Piferi De Simoni le immagini fotografiche realizzate per STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO osservabile nella sua interezza al link specifico, incluso in questo sito. In STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO la fotografia ha un ruolo completamente diverso rispetto alle esperienze indicate sopra; qui essa documenta la città come soggetto e la sospensione come suo atteggiamento drammaturgico. La città è Modena, il tempo è quello del lockdown 2020, quando nel mese di novembre una porzione urbana normalmente di grande traffico veicolare, ha visto comparire dei manifesti di grande formato con i disegni realizzati da Gianluca Costantini, a cui ho chiesto di disegnare un'amicizia ideale; quella tra le figure e il pensiero di Alexander Langer e Alessandro Leogrande.
Si collocano nella scia della collaborazione con Gianluca Costantini disegnatore e attivista dei diritti umani, ma di tutt'altra temperatura le immagini fotografiche "amatoriali" della sottoscritta, che segnalano alcuni allestimenti realizzati nel 2020, 2021 in alcuni luoghi della formazione pubblica.
Rientrano in ARCHIVIO DEL PRESENTE anche progetti ai quali si sottrae l'esposizione visiva per abitare l'oralità, voci, fonti orali, fonti ambientali acustiche o field recording.
Tra questi: THEORIA DEGLI AFFETTI, TERRENO SINTI, DIEBACK/FIORITURE già dotati di vita propria (ON SITE e ON AIR con Rai RadioTre ) troveranno spazio documentale qui in una sezione ASCOLTI. Alcuni di questi lavori possono essere rintracciati sul sito di Rai Radio3 dove sono andati in onda in anni diversi, come progetti radiofonici.
La sezione ARCHEOLOGIA DEL COMMENTO infine (che trae il titolo da una composizione radiofonica degli anni novanta, commissionatami da Rai Tre Audiobox) è attualmente in costruzione. Raccoglierà alcuni materiali sonori della sottoscritta ma oggetto di diaspora. Compariranno come terre sparse, veri e propri reperti oggi perlopiù inattingibili alla sua stessa autrice, poiché lo scavo dentro la narrativa pubblica di uno spaccato dell'arte scenica e orale e sonora degli anni '80-'90-'00 in Italia, è ancora imprigionata tra le briglie delle narrative patriarcali.
Altri riferimenti biografici
http://www.lespressesdureel.com/EN/ouvrage.php?id=5302&menu=
https://fr.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni
https://en.wikipedia.org/wiki/Isabella_Bordoni
Isabella Bordoni, Rimini 1962, è autrice, artista, curatrice indipendente. Dopo studi umanistici e filosofici e anni d’insegnamento nella scuola pubblica con adolescenti sordomuti, si dedica alla ricerca nell’ambito delle arti e della vocalità contemporanea. Attiva dalla metà degli anni '80 come autrice e interprete all'interno della scena nord-europea delle arti performative, mixed-media, sound-art, e in quella italiana del teatro di ricerca, della poesia e delle arti contemporanee. Attraversa - prima con nome Giardini Pensili e in seguito a nome proprio - i territori della parola, del suono, dell'immagine in movimento, delle arti pubbliche e della scena - dal vivo, elettronica, radiofonica - d’autrice/d'autore.
Da vita dalla metà degli anni '80 a piattaforme collaborative, locali e transnazionali, nella relazione tra arti, luoghi, archivi e comportamenti della contemporaneità, forme dell’abitare, con attenzione agli human and environmental studies con una riflessione intorno alle pratiche che chiama, da allora, di
«cittadinanza poetica», «drammaturgie urbane», «pratiche di insiemitudine».
Dai primi anni 2000 è impegnata anche in progetti di curatela e direzione artistica, docenza e formazione in Accademie di Belle Arti (2004-2008 LABA/Rimini, 2007-2014 NABA/Milano), in Università e in percorsi non convenzionali, dove mette in campo una didattica attiva, trasversale alle discipline e ai linguaggi artistici. Da allora, con i termini «cittadinanza poetica», «drammaturgie urbane» e «poetry.scapes» designa progetti transdisciplinari e fuori-formato tra poesia e luogo, lingua, oralità, tecnologia, paesaggio, che spesso si articolano in publishing art, arte pubblica e relazionale, anticipando quell’attivismo culturale oggi riconosciuto - e non sempre proficuamente "etichettato" - come rigenerazione urbana a base culturale. Da decenni, Isabella allarga le maglie dell’azione artistica e delle sue etichette; lega i campi dell’arte a quelli del welfare di comunità. Indaga i rapporti tra corpi, spazi, forme dell'abitare; tra accadimento e documento; apre la propria ricerca all'emersione e alla riflessione poetica e politica, su quali tempi e quali spazi di reciprocità intercorrono tra azione, documentazione, esperienza, creazione e riflessività, e su cosa il documento genera e situa nel mondo.
Attraverso l'ascolto, genera atti e spazi di relazione - tra individui, spaccati sociali e ambientali abitualmente separati - per osservare criticamente stigma e norma: si vedano progetti realizzati con Coordinamento abitanti Primo Quartiere Operaio Società l’Umanitaria, Solari 40 Milano, Coordinamento migranti Bologna, Edificio Inferno DUE di Calderara di Reno, altro. Con il progetto a lungo termine Theoria degli affetti, abita temporaneamente comunità chiuse (RSA Casa protetta Vignola, Nucleo Demenza e Alzheimer Ferrara, Casa per malati terminali Vignola) con “osservatori poetici” attraverso i quali compone il legame tra salute e malattia, curatela e cura, alterando le regole dell'isolamento con il gesto di porre sé, corpo tra corpi, nel perimetro di quel confinamento e nel dispositivo dell'evasione. Alcune di queste esperienze d’ascolto si sono tradotte in progetti radiofonici con Radio RAI 3 (Theoria degli affetti, Terreno Sinti) e in azioni di ampia estensione urbana e transcittadina: poetry.scapes in Alma Mater a Edificio Inferno2 Calderara di Reno + Manifattura delle Arti DAMS Bologna; Abitare le conseguenze, Vignola; Dieback/Fioriture, Ferrara; altro.
Numerose le collaborazioni con centri di sperimentazione e ricerca. Tra le collaborazioni dell’ultimo decennio: (2011-2015) Dynamoscopio (Mi), dove costruisce la relazione tra gli approcci e gli esiti dell’antropologia e dell’urbanistica, e quelli dell’arte; Terzo Paesaggio, realtà attiva a Chiaravalle e Corvetto (Milano), dove lega le pratiche dell'arte alla cura dei luoghi, delle relazioni tra prossimità e distanza, del paesaggio; Viaindustriae con cui sviluppa progetti di editoria d’autore; Amigdala/Ovestlab
(Modena) collettivo di ricerca sulle arti performative, dove presta i suo sguardo a Periferico Festival.
È curatrice di Associazione IMAGONIRMIA di Elena Mantoni per la quale ha ideato e dirige dal 2016 Premio internazionale IMAGONIRMIA «spostamento variabile» art residency & publishing.
Tra i progetti recenti e in corso: • 2019 • VERBA/XÉNITEIA usare il linguaggio per rinnovare le parole, con Terzo Paesaggio e la mediazione giuridica di “Labsus, laboratorio per la sussidiarietà”, documento orale e scritto che ha condotto alla stesura di un Patto di collaborazione tra gruppi di abitanti e Comune di Milano • 2019/20 • MOP-MODENA OVEST PAVILLION, con Amigdala, sviluppo curatoriale e direzione artistica del progetto territoriale di rigenerazione urbana a base culturale, all’interno di un edificio semidismesso e con i suoi abitanti informali • 2020 • AZIONI SUL CALENDARIO con e per
Comune di Poggio Torriana (Rn) e Quotidianacom, dove decostruisce l'automatismo della ricorrenza e istituisce piccoli rituali celebrativi intorno a temi stringenti della contemporaneità, dell'arte, dell'ecologia critica, delle economie alternative • 2020 • LESSICO DI COMUNITÀ: Lessico di Chiaravalle e Lessico del Villaggio sono stati, attraverso la lingua e l'urgenza di ricomprenderla e rifondarla, la ripresa della prossimità in tempo di distanza • 2020 • STAGIONE DEL MUTUO DISCORSO, dedicato all’emersione del pensiero di Alexander Langer e Alessandro Leogrande nell’orizzonte contemporaneo dell’«ecosofia critica» e dell'ecologia politica • 2021 • INDEX / HELICOTREMA quinta pubblicazione del ciclo «Quaderni di Imagonirmia» • 2021/2022/2023 • TO ECHO/FARE ECO (AFOr Archivio delle Fonti Orali di Modena, Festival Periferico, Imagonirmia) triennio di residenze artistiche situate nel corpus dell’archivio delle fonti orali di AFOr • 2022 • Capperi! Common Agricultural Policy, Peer Educational Resources in Italy, progetto europeo, responsabile del processo formativo e degli esiti artistici, con studentesse e studenti di scuola superiore milanese https://www.isbem.it/capperi-common-agricultural-policy-peer-educational-resources-in-italy/ • 2022 • ideazione, realizzazione, cura di progetti su varia scala paesaggistica e urbana con Terzo Paesaggio: Cantiere Madre Project; Il grandioso vagabondaggio del grano. Guida per zone incolte; Dentro il Fiume/Archivio sonoro • 2022 • pourparler. In luogo agricolo, comunità di nuove pratiche per un mondo che viene • 2022 • in uscita: Memorie del suolo / Pietribiasi Tedeschi, sesta pubblicazione del ciclo «Quaderni di Imagonirmia» viaindustriae • 2022 • progetti artistici e formativi con studentesse e studenti di Istituti superiori e Licei, sui temi dei Diritti Umani
ABITARE L'INFANZIA. NELL'INSIDIA DELLA SOGLIA
L'ex Panetteria è lo spazio in comune, degli abitanti del complesso di via Solari 40, a Milano, Primo Quartiere Operaio L'Umantaria. Lo spazio è dato da loro in uso, per alcuni mesi, a Dynamoscopio che pone qui la sede del collettivo IMMAGINARIESPLORAZIONI, per il lavoro formativo e creativo su (In)Habits, film sull'abitare contemporaneo a Milano.
IMMAGINARIESPLORAZIONI è un organismo mobile che si articola con presenze diverse dal 2011 al 2017. Da ottobre 2013 a giugno 2014 il collettivo IIMMAGINARIESPLORAZIONI ha dunque utilizzato gli spazi dell'ex Panetteria di via Solari 40, per il laboratorio di ricerca audiovisiva con approccio antropologico, che sperimenta in questo periodo il percorso interdisciplinare che condurrà al film. Il risultato sarà un documentario che individua a Milano tre casi studio, tre esperienze abitative frutto di diversi progetti e orientamenti civici, ideali o ideologici, attraverso e grazie ai quali il collettivo ha scritto soggetto e regia cinematografica. È all'interno di questo percorso di ricerca e azione filmica che si è innestata la visione extra e infra-disciplinare di Isabella, che nel corso del lavoro di tutoraggio con il collettivo impegnato nel lavoro filmico, sceglie la comunità degli Abitanti di Solari come cornice drammaturgica dalla quale fare entrare e uscire il film, con spazi di riflessione comune. Per avviare questo processo delicato e complesso, Isabella trasforma il suo incontro teorico pubblico del 13 dicembre 2013 in una esperienza d'ascolto in forma poetica. Questo slittamento richiede un piano di ingaggio individuale, tra Isabella e gli abitanti, poiché se a loro si chiede di affidarsi a lei per un processo che non sa esattamente ancora dove passi e cosa porti, dall'altra è necessario che lei si affidi a loro, esponendosi sulla sua soglia poetica. È a partire da questo affaccio e nel segno di una fiducia reciproca, che è stato possibile mettere nella scena comune dell'ex Panetteria, l'ascolto di FORTUNA, con un pubblico di età compresa tra i 19 e i 75 anni. Questo l'innesco che ha reso possibile proseguire, poi, nel segno di una complessa drammaturgia di comunità. [vedi sezione "Solari | Trasloco"]
L'ex Panetteria si compone di tre stanze, la prima si affaccia con la vetrata e la porta di ingresso sul fronte strada ed è in questa stanza che viene accolto il pubblico dei venerdì di Immaginariesplorazioni. Sono incontri frontali nei quali i relatori parlano dietro un tavolo. Normalmente il pubblico di questi incontri è numeroso e motivato, in media trentenne e di norma non abitante di Solari. Una seconda sala è usata per gli incontri condominiali, assemblee, attività ricreative di Solari 40. Una terza sala, nell'inverno del 2013 è in fase di allestimento e sarà da lì a breve sede della Biblioteca di Quartiere. L'incontro del 13 dicembre non rispetta alcune di queste norme e invita gli abitanti a portare sedie e coperte da casa proprio perché con la loro presenza non ci saranno sufficienti posti a sedere per tutti e perché a causa della mancanza di riscaldamento, sarà freddo e necessario coprirsi. La consegna di portare sedie e coperte è data agli abitanti non al pubblico esterno, così che saranno loro a disporre per sé e per gli altri nello spazio che è loro, questo sistema di accoglienza e accudimento.
La storia di Solari Umanitaria è per certi aspetti la storia di un'emancipazione economica e sociale, raccontata da un ricco archivio iconografico. L'archivio(questo come tutti) custodisce con il vero anche la "costruzione" del vero: retoriche, mistificazioni, omissioni. Grazie all' azione performativa condotta da Isabella con gli abitanti e con il pubblico esterno, si sviluppa uno spazio riflessivo che dall'archivio storico di Solari si aggancia al lavoro filmico di Immaginarieplorazioni, così da ricomporre o scomporre sistemi di lettura e di scrittura della propria storia abitativa, da allora a oggi.
È attraverso questo approccio performativo-poetico, che nel film il lavoro intorno all'archivio storico di Solari si muta in relazione, con chi quell'archivio lo eredita e lo tramanda in quanto corpo ed esperienza vivente, del presente. Questo aspetto diventa fondamentale nella struttura drammaturgica del film IN(HABITS), che uscirà in seguito.
Infine: Siamo nel 2014 e la tecnologia fotografica non era arrivata ai dispositivi silenziosi di oggi. Marco Caselli Nirmal dispone per le proprie attrezzature di imbottiture antirumore ed è in grado lui stesso di "smaterializzarsi" nell'atto del fotografare. La sua esperienza pluridecennale nei mondi del teatro, della danza, della musica tra le orchestre e sale di registrazione, lo rendono attento all'attimo e rispettoso dell'emozione del "pubblico". Ci sono stati tre momenti nel corso del pomeriggio-sera del 13 dicembre, di cui l'ascolto di FORTUNA è stato quello centrale. Questo momento di ascolto è stato fatto al buio ma la macchina fotografica è stata in grado di bucare il buio e silenziosamente vedere dentro al raccoglimento e l'intimità degli ascoltatori. È questa frontiera tecnica ed emotiva che rivela a Isabella le possibilità di adottare il lavoro fotografico dal vivo di Marco Caselli Nirmal, come dispositivo di lettura e autolettura di ARCHIVIO DEL PRESENTE.
FORTUNA • da SEQUENZE IN 6x6 (lo spazio tragico dell’infanzia) • scritto nel 2004 tra Rimini e Brema, ridotto e allestito in forma scenica nel 2006 con Stefano Scodanibbio, contrabbasso e Angelo Benedetti, live electronics; ripreso nel 2012 con il musicista Christian Mastroianni e prodotto in cd nel 2015, (edizioni viaindustriae). Pensato nella nuova versione sonora per l’ascolto radiofonico, è trasmesso dalla radio italiana e austriaca, presentato dal vivo come concerto e/o come un ambiente poetico, FORTUNA dà sempre vita ad una esperienza dell’ascolto profonda che è contemporaneamente individuale e collettiva.
Nell’assumere l’infanzia come punto di vista, FORTUNA intreccia a-biograficamente piani e sfasature temporali in un meccanismo linguistico in cui i soggetti narrante e narrato - le madri e le figlie - si scambiano di posizione portando con sé l’ambiguità su chi effettivamente sia la soggettività parlante. FORTUNA interroga l’infanzia tra biografia e storia, tende a condurre l’esperienza dell’io dentro all’infanzia del mondo. Lì dove “Sequenze in 6x6” si snodava per quadri cine/fotografici, trattava la parola in visione e movimento, in FORTUNA il documento fotografico prende la parola, così che immagine e fotografia, parola e voce si fanno portato visionario dell’inattuale dunque di irrinunciabile presenza a sé. durata 48’13’’
13 dicembre 2013 • Primo Quartiere Operaio Società L'Umanitaria •
ex Panetteria - via Solari 40, Milano
Isabella Bordoni presenta per la prima volta in pubblico FORTUNA * in forma di relazione
drammaturgica e poetry-unconference. Esperienza dell'ascolto con gli Abitanti del Primo
Quartiere Operaio Società L'Umanitaria e con il pubblico di Milano.
L'esperienza rientrerà come elemento drammaturgia nella drammaturgia di (In)Habits
(Lab80, 2014) docufilm sull'abitare contemporaneo a Milano.
* doppio cd italiano/tedesco edizione viaindustriae • produzione Frigoriferi Milanesi
I VENERDI’ DI IMMAGINARIESPLORAZIONI | incontri pubblici
ABITARE, CON CHI? - ore 19,00 presso Ex-Panetteria, via Solari 40, Milano
Le pratiche dell’abitare viste da pubblica amministrazione, politiche urbane, arti visive, antropologia e cinema.
VEN 15.11.2013 Abitare spazi: il punto di vista dell’amministrazione pubblica / Piergiorgio Monaci, Direttore di Progetto Area Metropolitana e Municipalità e Direttore ad Interim del Settore Politiche per la Casa e Valorizzazione Sociale Spazi / Gabriele Rabaiotti, Presidente del Consiglio di Zona 6
VEN 29.11.2013 Social Housing: la casa per chi / Francesca Cognetti, urbanista, Politecnico di Milano
VEN 13.12. 2013 Abitare l'infanzia. Nel corpo del ricordo / Isabella Bordoni, artista, autrice
VEN 20.12. 2013 Space metropoliz (2012) proiezione del film con i registi F. Boni e G. de Finis
VEN 10 .01.2014 Sentirsi a casa: antropologia dell’abitare / Ivan Bargna, antropologo, Università Milano-Bicocca
VEN 24.01.2014 Abitare del cinema, cinema dell’abitare / Eyal Sivan, regista, Honorary Fellow – European Center for Palestine Studies – University of Exeter UK